I TESORI DEL CONVENTO: LA DODICESIMA LUNETTA

Gli affreschi presenti nel chiostro del convento, realizzati da Domenico Manfredi da Camaiore tra il 1635 e il 1637, per un totale di 29 lunette che illustrano oltre 40 episodi della vita di San Francesco, sono un vero e proprio tesoro, non solo da punto di vista strettamente artistico, ma anche dal punto di vista agiografico, iconografico, storico e documentale.

Gli episodi della vita di San Francesco sono disposti in ordine essenzialmente cronologico, dalla nascita alla morte, cui seguono la traslazione del corpo ad Assisi e il suo rinvenimento da parte di papa Niccolò V. Come è tipico dei cicli pittorici, una lunetta può raffigurare più scene della vita del santo: 6 lunette presentano due episodi, una lunetta tre episodi, mentre le restanti 22 ne illustrano uno solo.

Fra i soggetti “particolari” del ciclo pittorico spicca quello della dodicesima lunetta, “Il pranzo mistico di Chiara e Francesco”, la cui iconografia, essenzialmente derivata dai Fioretti, è stata oggetto di un interessante articolo di Alessandro Santini (https://museodisanmarco.blog/2015/09/06/soggetti-svelati-al-museo-di-san-marco-il-pranzo-mistico-di-santa-chiara-e-san-francesco/).


La raffigurazione della lunetta sopra citata è quantomeno insolita, rispetto anche ad altri cicli pittorici dedicati al poverello di Assisi. Ad esempio nel chiostro di Ognissanti a Firenze, e in altri esempi del ‘600, quali il chiostro del convento di Giaccherino a Pistoia, per introdurre la figura di Santa Chiara si preferisce il noto soggetto della vestizione di lei ad opera di Francesco, a Borgo a Mozzano invece Manfredi, sicuramente in accordo con i frati che commissionarono il lavoro, sceglie invece questo episodio più raro.


Sul tema è chiarificatore quanto ha scritto il professor Christopher Stace traducendo il “De Conformitate” di Bartolomeo da Pisa (importate fonte agiografica trecentesca), che cita: “Cum beato Francisco et sociis sancta Clara comedendo et socia sua, Spiritus Sanctus descendit super eos, ac omnes in Deum sunt rapti” (V 81, 331), ovvero “Mentre Santa Chiara e una sua compagna mangiavano assieme al Beato Francesco e ai suoi compagni, lo Spirito Santo discese su di loro e furono tutti rapiti verso Dio”. Nella lunetta XII del nostro convento l’episodio si svolge all’interno di una grande aula basilicale.

E’ interessante pure notare come il pranzo mistico di Chiara e Francesco, nel ciclo di affreschi del convento di Borgo, sia seguito dall’illustrazione di un altro “pasto mistico”, nella lunetta XIII, di cui si fa menzione ancora nel De Conformitate: Francesco compie il miracolo della moltiplicazione dei pani, proprio come aveva fatto Cristo, in pieno spirito di Imitator Christi.

Giuseppe Bini – 05.11.2021