GESU' BAMBINO VITTIMA DELLA MANCANZA DI RISPETTO-RIFLESSIONE DEL CORRETTORE
Pubblichiamo la riflessione di don Francesco Maccari Parroco di Borgo a Mozzano e Correttore della Misericordia.

E’ stato decapitato Gesù bambino a Borgo a Mozzano
La maggior parte dei cittadini è stata indignata da questo gesto. Non occorre essere praticanti per sentirsi a disagio da questo fatto che colpisce la sensibilità di tutti, perché tutti, almeno nella loro infanzia, sono stati abitati dalla presenza di questo bimbo adagiato nel presepio. Inerme e quindi capace di non suscitare paura. Per noi cristiani, è la raffigurazione di come Dio ha scelto di diventare uomo, in una maniera silenziosa e fuori da ogni schema di riguardo ,proprio per iniziare dalla situazione più umile del vivere umano, quel cammino di liberazione che portasse l’uomo e la donna alla loro dignità divina, ottenibile soltanto con una prassi di amore. Questo cominciò a fare paura, e il risultato fu uccidere l’amore. Allora a noi uomini e donne fa paura l’amore, se non risponde ai nostri sistemi di vivere la vita sulla terra. Quando nacque gli angeli gridarono” pace agli uomini che Dio ama”. Ma la pace noi non riusciamo a costruirla  perché non ci si ama. Un po’ il segno è questa statuina di piccolo senza testa.
Quando sono passato davanti al presepe, non mi è nato dentro un sentimento di rabbia, sgomento o di sconforto. Ho cercato di dirmi dove siamo, dove il Signore vuole oggi realizzare la salvezza. La prima cosa che ho pensato è che quando si distruggono i segni, i simboli, ci si prepara a colpire le persone che si riconoscono in questi segni, indipendentemente dal valore, dall’onestà, dalla buona volontà delle persone. Sopprimere, eliminare, prende il sopravvento su tutto, come vangelo di un nuovo dio liberatore. Poi ascoltavo le persone intorno: qualcuno esprimeva lo sdegno nel punire i vandali, altri dicevano che non occorreva farla lunga bastava incollare la testa ed era tutto finito, altri constatavano l’eclissarsi dell’autorità in tutte le istituzioni: la famiglia, la scuola, la chiesa, il civile non più capaci di esprimersi in percorsi educativi. Certamente si tocca con mano come il nostro mondo adulto in qualche cosa non ha funzionato. E quello che più impressiona è che non riusciamo ad ammettere i nostri errori e ad accettarli per vedere insieme di rialzare la testa, senza cercare di attribuire sempre le colpe ad altri. Troviamo sempre un responsabile diverso da noi e questo nell’educazione è deleterio. Così accade anche per la religione. Vivendola ognuno per conto proprio, non professando insieme ad altri la fede,ci si trova deboli, senza parole, senza gesti sostenuti e condivisi , incapaci di offrire un cammino concreto, in una offerta di condivisione, con chi ancora deve crescere, formarsi, ed ha bisogno di stabilità nel confrontarsi.
Allora in questa statuina di Gesù decapitato vedo proprio una sfida per rialzare la testa, che invita a professare apertamente e nella comunione la fede in Colui che crediamo e ricominciare nell’amore ad essere servitori gli uni degli altri, capaci di costruire con atteggiamenti concreti un mondo migliore. Se si mettessero insieme tutte le nostre forze, avendo lo stesso obiettivo, sono sicuro che riusciremmo a riportare nel nostro pezzo di terra ciò che non c’è quasi più: fede, rispetto , valori, amore del prossimo e tante altre cose ancora. Speriamo che questo Natale e il nuovo anno possano far le rinascere . Aiutiamoci.
Buon Anno   a tutti Don Francesco Maccari