COMUNICATO DELLA PRESIDENTE DEL COMITATO FAMILIARI DELLA RSA CONVENTO DI S.FRANCESCO DELLA MISERICORDIA DI BORGO A MOZZANO
Di fronte alle notizie apprese in questi giorni, riguradanti strutture residenziali per anziani della nostra zona ed ascoltando i commenti che, inevitabilmente accompagnano la conoscenza di questi fatti, come Presidente del Comitato dei Familiari della RSA Convento di S. Francesco della Misericordia di Borgo a Mozzano, ritengo doveroso esprimere alcune considerazioni, senza rimanere nell'indifferenza rispetto ai ragionamenti che si fanno circa le tematiche di violenze ed abusi verso i fragili, per evitare generalizzazioni ingiuste che possano nuocere ad altre strutture.

Ho voluto pertanto confrontarmi con la dirigenza della Misericordia e con la Direzione della RSA per far conoscere il mio pensiero sull'argomento.

E' senz'altro faticoso e muove senzazioni di sdegno e indignazione l'apprendere che a colpire le fragilità siano le stesse mani che si erano promosse per la tutela e l'aiuto.

Quando in una famiglia insorge la fragilità di un proprio caro, avviene come una tempesta; le decisioni che si è costretti a prendere sono dettate, quasi sempre, da uno stato di necessità non risolvibile all'interno del contesto familiare, dove lo stato di salute è spesso associato a problematiche di tipo abitativo (la casa non è idonea e non ha spazi e servizi adeguati ai bisogni delle persone ammalate o non autosufficienti), oppure le persone anziane non hanno più una rete familiare o amicale in grado di supportarle e sostenerle quando l'autosufficienza viene a mancare.

Pertanto, anche al fine di non generalizzre, è opportuno far emergere anche l'apprezzamento di quei luoghi che si occupano della "Cura" delle fragilità, raccontando altre storie: accoglienza, presa in carico, accurato studio dei bisogni, relazione, condivisione, nonchè capacità di intessere percosi di cura e animazione in ogni momento del quotidiano.

A mio avviso, accanto alla motivazione e formazione del personale che lavora nelle strutture, è fondamentale anche la vicinanza e la presenza dei familiari, che non possono esimersi dall'abbandonare i propri congiunti, ma devono rendersi conto, in prima persona, di eventuali forme di malessere e disagio degli stessi.

A quel punto il  familiare di un ospite  non è più il "curante" del proprio caro, ma rimane, come "familiare", il diretto interessato del percorso di cura e non dovrà mai sottrarsi a questa responsabilità.

Questo è quello che avviene, in una struttura come la RSA Convento di S. Francesco della Misericordia di Borgo a Mozzano, dove familiari tutti, Comitato dei familiari, Direzione e operatori, camminano insieme e si confrontano quotidianamente. E questo è avvenuto, pur tra le evidenti difficoltà, anche nei quasi tre anni di pandemia che hanno alterato, sicuramente, l'equilibrio preesistente, ma non hanno minato la nostra certezza del benessere degli ospiti.

Se si tengono le redini relazionali il benessere raggiungibile, per le persone con gravi patologie e necessità di cura importanti, è di gran lunga superiore in una struttura,rispetto a quello che può essere  fatto a domicilio.

Infine voglio precisare che nella gestione delle strutture assistenziali non ci si può inprovvisare. Ci sono percorsi di formazione, accreditamento e controllo delle gestioni che devono essere patrimonio di chi opera in questi settori delicati. Ci sono poi organi preposti al controllo che vigilano sull'operato delle strutture, con i quali ci deve essere una continua collaborazione.

Alina Parducci - Presidente Comitato Familiari RSA Convento S.Francesco della Misericordia di Borgo a Mozzano